“In attesa che le indagini sul caso facciano il loro corso, a seguito della violenta aggressione consumatasi ai danni di due persone omosessuali torna viva più che mai la necessità di una legge che tuteli le persone LGBTI dagli attacchi a sfondo omotransfobico”. Commenta così il Presidente di Arcigay Cuneo Simone Ballocco in merito al caso di Benevello. “Alla luce dell’approvazione e dell’entrata in vigore della legge sulle unioni civili, il nostro Paese deve ancora affrontare una delle piaghe sociali più deplorevoli. L’omofobia, che si manifesta in varie forme, va osteggiata attraverso una cultura del rispetto e della valorizzazione delle differenze, che arricchiscono ognuno e ognuna di noi. Il Comitato Territoriale Arcigay Cuneo” continua Ballocco, “promuove attività nelle scuole, nelle piazze e nei piccoli centri della provincia Granda al fine di costruire una società più giusta e più accogliente. E proprio alla fine dell’iniziativa de I Colori dell’Amore, svoltasi nel mese di maggio, ci rendiamo conto che la lotta all’omotransfobia non può che continuare: sono 104 i casi di omofobia denunciati nel 2016, molti rimangono però ancora immersi in un assordante silenzio. Per questo incoraggiamo tutte e tutti a segnalare i casi di discriminazione, aggressione e violenza a sfondo omotransfobico” conclude il Presidente di Arcigay Cuneo, “per non nascondersi e non vergognarsi di ciò che si è”.
“Un episodio di gravità inaudita, un allarme che deve essere affrontato con urgenza dal Parlamento” dichiara, inoltre, Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, commentando la vicenda, e aggiunge: “Questo caso accende ancora una volta i riflettori sul l’omotransfobia del nostro Paese e sul livello di legittimazione sociale e culturale su cui questo fenomeno può contare. Questi sono gli episodi per fronteggiare i quali chiediamo una legge contro l’omotransfobia che punisca con severità atti di questo tipo che non possono essere incasellati solo come aggressioni e violenza privata, ma che devono essere trattati per quello che sono, cioè crimini d’odio. Servono perciò specifiche aggravanti, le stesse che chiediamo da anni, invano, alla politica. L’assenza di queste aggravanti contribuisce a derubricare come meno gravi le aggressioni a sfondo omotransfobico, creando un ignobile senso di tolleranza e legittimazione culturale rispetto a queste violenze. Di tutto questo fanno le spese giovani ragazze e ragazzi, la cui unica colpa è di voler vivere liberamente i propri affetti“.
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Arcigay Granda Queer Cuneo mette a disposizione le volontarie e i volontari dell’associazione attraverso lo sportello d’accoglienza per chiunque avesse bisogno di essere ascoltato, di avere assistenza e aiuto.
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